La balbuzie è una disfluenza (disturbo dello scorrere naturale del linguaggio) caratterizzata da ripetizioni, prolungamento di fonemi o sillabe e da pause sia visibili sia udibili.
L’esordio della balbuzie solitamente è un disturbo che vede il suo esordio nell’infanzia (le balbuzie in età adulta, le cosiddette neurone, sono più rare.
Abitualmente parliamo fluentemente, senza sforzo, a velocità normale, articolando bene le parole.
Può succedere però che durante il periodo iniziale di apprendimento del linguaggio verbale il bambino mostri incertezze e arresti improvvisi nel suo modo di pronunciare i termini, un po’ come succede quando deve imparare a camminare e inciampa più volte per poi rialzarsi.
Queste titubanze possono essere normali fino ai 30-36 mesi.
Ci si accorge che un bambino balbetta quando ascoltando le disfluenze si nota che sono numerose. Questo non vuole dire che sia destinato a essere un balbuziente.
Tra i 2 e i 6 anni di età il 2% dei bambini comincia a mostrare segni di disfluenza, ma nella maggioranza dei casi, soprattutto nelle bambine, il disturbo regredisce spontaneamente entro un paio di anni dall’esordio.
Se questo non accade, si noterà che con il tempo, più marcatamente nell’adolescenza e poi nell’età adulta, le disfluenze diventano più numerose e più frequenti. Fanno la loro comparsa i segni visibili e si sviluppa un mondo sotterraneo di emozioni e comportamenti, coperti proprio dalla balbuzie.
Sono sentimenti e comportamenti negativi con cui il malato di balbuzie affronta le proprie difficoltà.
Difficilmente ne viene a capo positivamente con le proprie forze. Il più delle volte affronta il problema fuggendo o evitando la conversazione o temendo gli estranei, pensando di non poter andare avanti nello studio o nel lavoro.
Quando un bambino inizia a balbettare il consiglio è di osservare, annotare quello che accade, resistere alla tentazione di aiutarlo in qualche modo, raccogliere o videoregistratore campioni di linguaggio indicesse situazioni sociali, parlare con un o specialista (logopedista, foniatra, psicologo, neuropsichiatra infantile) che aiuterà a percorrere la strada migliore per affrontare. Risolvere il problema.
Istituto Santa Chiara utilizza il programma integrato Balbus a indirizzo neuropsicologico, sensoriale-motorio-linguistico e cognitivo comportamentale per il trattamento della balbuzie. Integrato perchè un programma di riabilitazione deve mettere insieme in maniera flessibile l’uso di tutti gli strumenti e le tecniche possibili, adattandole al paziente.
Questi strumenti sono:
- counseling familiare e individuale;
- training logopedie per raggiungere un modo di parlare dolce e rilassato;
- tecniche di rilassamento;
- tecniche basate sul biofeedback sensoriale multiplo e sui principi dell’apprendimento motorio e dell’allenamento costante (Balbus);
- colloqui sistematici con i familiari;
- presa in carico del paziente secondo l’approccio cognitivo-comportamentale.