CHE COS’È LA LOGOPEDIA
Logopedia è un termine che deriva dalla lingua greca, essa è composta da due parole: logos, ovvero, discorso e paideia, ossia, educazione; quindi letteralmente educare al discorso.
La Logopedia è la branca specialistica che si occupa, dunque, dello studio, della prevenzione, della diagnosi e quindi della cura delle patologie a carico della comunicazione, della voce, del linguaggio.
Ma anche della deglutizione.
QUANDO ANDARE DAL LOGOPEDISTA
IN ETÀ EVOLUTIVA
Una valutazione logopedica è utile soprattutto nell’età in cui il bambino comincia, o dovrebbe cominciare a parlare e dovessero presentarsi ritardi, disturbi fonetici e disturbi evolutivi del linguaggio, ovvero:
- errori nella pronuncia,
- ritardo o distorsione della naturale evoluzione e acquisizione del linguaggio;
- dei disturbi specifici di apprendimento cioè delle difficoltà a leggere, scrivere o contare (dislessia, disortografia, disgrafia, discalculia)
- in caso di balbuzie, cioè quando parlando ci si blocca
Il disturbo del linguaggio è una condizione molto frequente nei bambini di età superiore ai 3 anni.
Infatti è uno dei motivi più frequenti che porta i genitori ad affidarsi alle consultazioni di un logopedista in età evolutiva.
I bambini con difficoltà nel linguaggio hanno un udito normale, non presentano danni neurologici e ottengono punteggi nei limiti della norma nei test di intelligenza, ma presentano difficoltà nella produzione di parole e frasi rispetto ai loro coetanei.
Solitamente i genitori e gli adulti che accompagnano il bambino percepiscono tale difficolta e la interpretano come un inciampo nel pronunciare le parole.
Tuttavia raramente una difficoltà di pronuncia del linguaggio si presenta in modo isolato, ma è spesso associata a lievi difficoltà cognitive di varia natura che possono manifestarsi in modo diverso nelle diverse fasi di crescita, come ad esempio difficoltà in alcuni tipi di memoria (memoria di lavoro fonologica e memoria procedurale), difficoltà nel controllo motorio, difficoltà nelle funzioni esecutive e difficoltà nell’apprendimento della scrittura e della lettura.
Il disturbo primario di linguaggio è inoltre caratterizzato da una condizione non omogenea: i disturbi osservabili possono limitarsi alla produzione o estendersi anche alla comprensione del linguaggio.
Per tutti questi motivi la valutazione da parte di un logopedista è una importante tappa che è consigliabile non rimandare.
La valutazione rappresenta il momento in cui il logopedista andrà a esaminare le singole competenze del bambino nei diversi ambiti e, insieme all’osservazione clinica, conduce a una possibile diagnosi di Disturbo del Linguaggio.
IN ETÀ ADULTA
Anche in età adulta è possibile che si presentino disturbi del linguaggio e difficoltà nell’articolazione delle parole. Ciò può avvenire a seguito di incidenti, ictus, traumi cranici, patologie neurologiche o degenerative.
Alcune patologie riguardanti la sfera del linguaggio possono essere:
- l’afasia
- la disartria
- la demenza
- i disturbi cognitivo-comunicativi.
La Logopedia è in grado, inoltre, di fare fronte anche a problemi riguardanti
- voce, come la disfonia, ovvero nel momento in cui la voce manca, è debole o è rauca per qualsiasi motivo;
- di difficoltà di deglutizione, come la disfagia derivata da danni neurologici, traumatici e nelle alterazioni delle strutture della bocca.
Teleriabilitazione e Logopedia
La teleriabilitazione si è rivelata uno strumento fondamentale.
Questa consiste nell’applicazione della tecnologia e delle telecomunicazioni alla riabilitazione: grazie a essa è possibile collegare il logopedista e il paziente attraverso un semplice cellulare o computer.
Esistono varie modalità di erogazione della teleriabilitazione:
- Teleriabilitazione sincrona, ovvero quando paziente e logopedista sono collegati in tempo reale attraverso una audio e video-connessione, come una videochiamata.
- Teleriabilitazione asincrona, quando c’è uno scambio di materiale video e/o audio tra logopedista e paziente: per esempio un genitore invia materiale video al logopedista per mostrare i risultati raggiunti dal bambino, oppure il logopedista invia video o audio di esercizi da eseguire in casa con il bambino.
La combinazione di queste due modalità prende il nome di teleriabilitazione ibrida in quanto vengono applicate sia modalità di teleriabilitazione sincrona che asincrona.
Purtroppo la teleriabilitazione potrebbe non essere appropriata in tutte le circostanze e per tutti i pazienti, ma nel caso dei bambini con disturbo di linguaggio si è rivelata un’arma vincente.
Uno dei vantaggi è che i piccoli pazienti, molto attratti dagli strumenti tecnologici, si sono dimostrati molto motivati a condurre sessioni davanti a un computer.
È comunque consigliabile, soprattutto nel caso di minori, la presenza del genitore o del familiare durante la sessione, che avrà il compito di mediare l’interazione tra il logopedista e il bambino.
Fonte sulla Teleriabilitazione: dottoressa Alessia Stefanelli